Win For Life: truffa per la vita


Parliamo del nuovo concorso Win for Life: 10 numeri scelti tra 20, una cosa facile, e subito si pensa (l’ho sentito di persona) "ma allora si vince al 50%"; allettante la promessa di 4.000 euro al mese per venti anni e quindi grande successo per la SISAL! Ma si vince anche se non si indovina! E allora si vince sempre!
In realtà cosa come funziona e quali sono le probabilità di vincere?
Per indovinare 10 numeri su venti bisogna essere abbastanza fortunati: solo un giocatore su 184.756 lo indovina. Questo numero è dato dalla formula 20!/(10! x 10!), cioè quello che comunemente è detto binomiale di 20 su 10.
Ovviamente indovinare anche il numerone (un numero aggiuntivo estratto a sorte tra 1 e 20) è 20 volte più difficile, il che fa 1 possibilità su 3.695.120.
In generale la probabilità di indovinare n numeri su 20 è data da numero di combinazioni che fanno totalizzare gli n punti diviso il numero totale di combinazioni, i 184.756 calcolati prima, ed è dato dalla formula:

(10!/(n! (10-n)!))^2
—————————–
      184.756

Strana formula davvero: ha la forma del binomiale, ma al quadrato! Immagino che già avete capito dove voglio andare a parare: questa funzione cresce molto più del binomiale, si maniene bassa agli estremi ed "esplode" al centro. Verifichiamolo mettendo il tutto in un foglio Gnumeric (non ho excel):

n N F P%
0 184756 1 0,00% 1 su 184756
1 184756 100 0,05% circa 1 su 1848
2 184756 2025 1,10% circa 1 su 91
3 184756 14400 7,79% circa 1 su 13
4 184756 44100 23,87% circa 1 su 4
5 184756 63504 34,37% circa 1 su 3
6 184756 44100 23,87% circa 1 su 4
7 184756 14400 7,79% circa 1 su 13
8 184756 2025 1,10% circa 1 su 91
9 184756 100 0,05% circa 1 su 1848
10 184756 1 0,00% 1 su 184756

Insomma è così: la cosa più probabile è fare 4, 5 o 6 punti. Il 3 (e il 7) si verificano con una certa frequenza.
Ora diamo un occhio a quanto si può vincere dando un occhio al regolamento.
Allo stato attuale il 45% degli incassi và allo stato (in parte questi soldi andranno all’Abruzzo, ma chiudiamo subito la parentesi), il restante 65% viene suddiviso tra le varie categorie di vincita:
Tutti quelli che hanno fatto 10 o 0 (puntando 2 euro al posto di uno) si spartiscono 8,33% della rimanente torta.
Un altro 8,33% và a quelli che hanno fatto 9 o 1, il 16,86% per gli 8 e i 2. I vincitori con 3 o 7 si spartiscono un sostanzioso 23,98%, ma la fetta più grossa è dei vincitori con 10+1 o 0+1: il 42,5%.
Che cosa significa tutto questo? Usando ancora il Gnumeric:

Esito Quota del 65% Favorevoli su totali Vincita euro
0+1 e 10+1 42,5 1 3695120 1020776,9
0 e 10 8,33 1 184756 10003,61
1 e 9 8,33 100 184756 100,04
2 e 8 16,86 2025 184756 10,00
3 e 7 23,98 14400 184756 2,00

Quindi lo 0 e 10 vincono, in media 10.000 euro, 1 e 9 vincono 100 euro, 2 e 8 vincono 10 euro e il 3 e il 7 solo 2 euro.
Al 10+1 e 0+1 và la rimanente parte del montepremi, che quì è valutata oltre il milione di euro, e che consiste nel vitalizio di 4.000 euro mensili per 20 anni. E qui già i conti non tornano: 4.000 x 12 x 20 = 960.000, dove sono andati quei rimanenti 60.000 euro circa?
Tra l’altro il valore della rendita non è 960.000 euro; così come si un orologio che si sposta nello spazio non è uguale ad un orologio fermo, anche i soldi che si spostano nel tempo non hanno lo stesso valore di quelli che sono fermi. Come sanno bene tutti quelli che hanno acceso un mutuo, i soldi che gli vengono dati al momento del rogito sono molto di meno della somma di tutto verrà restituito nell’arco del mutuo. Allo stesso modo il valore del vitalizio non è dato dalla somma delle annualità, ma da una formula detta accumulazione iniziale di annualità che dovrebbe essere ben nota a chi ha fatto ragioneria, che qui evito di riportare, e che conduce ad un valore della rendita intorno ai 700.000 euro: sono scomparsi 300.000 euro!
Vabbé nel momento in cui si vincono tutti quei soldi meglio non fare troppe domande: prendi i soldi e scappa!
Ma purtroppo i più ignorano un passaggio fondamentale del regolamento: il comma 4 dell’articolo 5!

"Nell’ipotesi in cui si verifichino più combinazioni di gioco risultanti vincenti nel medesimo concorso di riferimento, l’importo mensile si suddivide in parti uguali tra tutte le combinazioni di gioco risultate vincenti del premio di categoria quinta".

Ciò significa che in ogni estrazione si vince un solo vitalizio, per cui se dovessero risultare più vincitori questi si dovranno spartire i 4.000 euro, e questo ha enormi implicazioni: qualunque sia l’ammontare del montepremi i 10+1 e gli 0+1 si spartiscono sempre e comunque la stessa cifra: anche se in linea di principio a loro spetterebbe un milione a testa ricevono solo 700.000, da ripartire tra chi ha vinto. Certo, la probabilità che vincano più persone è sembra piccola, ma cosa succede se i giocatori aumentano? Aumentando le combinazioni giocate aumentano le probabilità che ci siano più vincitori, potrebbero vincere in due, in tre, in dieci e più, non per particolare fortuna, ma solo perché il munero di tentativi di indovinare i numeri vincenti aumenta. Questo comporta un introito maggiore dalle scommesse, ma non corrisponde ad una maggiore erogazione di premi da parte della SISAL, che se, per esempio incassasse dieci volte e di conseguenza gli toccasse di pagare, sempre per esempio 10 vitalizi, erogerà 400 euro a testa mensili per ogni vincitore, per un valore totale dei vitalizi che rimane intorno alla cifra di 700.000 euro. Insomma: quanto più si gioca tanto meno si guadagna.
Quindi oltre alla classica "truffa di stato" che si nasconde dietro a tutte le lotterie vi è in questo gioco una esplicita iniquità tra i montepremi accumulati e quanto erogato, e chi chiediamo: dove va a finire la differenza che non viene restituita ai giocatori sotto forma di premi?

Com’è che si capisce questo limite?

-….senti ma com’è che si capisce questo limite?
-cioè..il limite del…..?
cioè, ecco, primaditutto si parte dala resistenza umana, no? cioè, primaditutto mai più di cinque, quando uno fa quelle cose…l’amore, no? mai più di cinque; cioè, tu sei diplomato?
– si
-mai più di quattro! cioè mai più di quattro. ecco, però bisogna misurare l’intensità; cioè, mica uno ne fa quattro così, che però con un intensità che possono essere pur’ cinque. cioè se sò quattro devi misurare che per esempio in una volta non ne devi fare due! è giust’ , no?
-si
-per esempio capita che uno fa capita che ci mette tutt’ quell’intensità che in una ne escn’ due; allora che succede? se quella volta in una ne hai fatte due, una te la sei bruciata, no? l’hai persa! e allora in quel caso mai più di tre! cioè è nu’ poc complicato cumm cos, però dipende da quello che lo fa. Quello che lo fa, se c’ha proprio i sentimenti buoni che vuole darsi questo limite, no? allora se ne accorge se in una ne ha fatte due, chiaramente pecchè se ne accorge prorpio da come l’ha fatto! è chiaro?
-si
-bravo robè
robbè..robbè sient’a me robbè cà nun ce stà nisciun limit e nisciun diplomat’ ‘e cos’…robè! tu devi uscire, ti devi salvare, robè…robè, chist’ t’hann chius ind’ a stu museo, cà…sient’ a mè…robè, robè, sient’ a me tu dev uscire da qua dentro..tu te ne fuì a cà dint’, …va miez a strad, tuocc’ è femmen, và rubbà!…fa chell’ cà bbuò tu..
– ma mammina…
– mammina te mann’ ind’ ‘o manicomio a te…mammina te fa rinchiudere ind’ o’ manicomio…tu è escì!
– ma mammina dice che io ho i complessi nella testa…
– e foss’ o’ dio…quali complessi? tu tien’ n’orchestra ‘ntera ‘ncapa, robè! robè, tu è fa qualcosa, e ‘sci!
– MAMMINA!
– Aspè, oh! qual’ mammina…ie ‘o facc’ pè tè..a me che me ne ‘nport, vai ‘o manicomio, nun vai, nun me ne pass manc’ pà cap’….
– MAMMINA!
– oh, robbè..
– MAMMINA!
– robbè…robbè…
– MAMMINA!!!
– …ma vafancul’, tu e mammina!

Si può andare oltre? Altro che sì!

Quale può essere il punto più basso a cui si può arrivare; quale è l’estremo oltre il quale non c’è più nulla?
La risposta forse è che quest’estremo non esiste, come una molla: la puoi pressare con molta forza, ma con aumentando lo sforzo puoi ridurre ancora un po’ la sua lunghezza. E allora possiamo solo limitarci ad osservare quello che succede e prenderne atto.
 
Limite 1
Dal tabaccaio, al mattino presto, sento chiedere un "Gratta e Vinci"… da 5 €: "Mi dispiace, ma ci sono solo da 10", e la risposta è stato un "Va bene" un po’ indeciso e preoccupato.
 
Limite 2
Dal tabaccaio, il ciocatore di grattini, dopo aver compiuto il suo azzardo (con esito negativo) comincia a guardare i biglietti grattati e lasciati sul bancone dai precedenti giocatori, o addirittura estrarre qualche biglietto dal cestino.
 
Limite 3
L’anziano seduto di fronte a me nel treno ha un guanto di lattice, l’ho notato distrattamente, ma adesso che ci faccio caso penso: "Ma cosa sta facendo"?
Alzo lo sguardo e vedo che estrae dalla busta di plastica dei biglietti già grattati, uno alla volta, li controlla e li ripone in un’altra busta: insomma la mattina faceva rifornimento di grattini (dal cassetto dei rifiuti?)!
 
portafortuna
 
Non voglio stare qui a dire quanto sia ingannevole questo gioco, dal momento che non si conosce la probabilità di vincere, o quale siano le insidie psicologiche che spingono in maniera subdola le persone a tirare fuori sempre più soldi… queste considerazioni si possono trovare già nel sito di Lottomatica, che mette le mani avanti come per ripararsi dalle responsabilità, ammettendo indirettamente le sue colpe!
Mi chiedo piuttosto: ma quale è il limite? Fino a quanto posso aggiungere punti a quest’elenco? Se vero che questo limite non esiste, cosa c’è oltre?